Le origini del caffè e le coffee house
Il caffè è uno degli alimenti più consumati della nostra quotidianità, non solo per il suo sapore ma anche per la sua storia e la sua capacità di unire le persone.
La giornata di molti inizia con una bella tazza di caffè che rallegra l’animo e risveglia la mente. Intesa sia come gustoso alimento, sia come momento di incontro la “pausa caffè” è una abitudine che caratterizza la nostra giornata.
Ma da dove nasce questa usanza e soprattutto questa buonissima bevanda?
Le sue origini non sono ancora oggi del tutto conosciute, ma sappiamo che proviene dal mondo arabo e, solo in seguito, è giunta alla civiltà europea.
Il termine “caffè” viene dalla parola araba “qahwa”, che in origine identificava una bevanda ricavata dal succo estratto da alcuni semi, che provocava effetti eccitanti e stimolanti, successivamente si passò alla parola turca “qahvè”, parola tradotta poi in italiano con “caffè”.
Esso viene dalla pianta del caffè (Coffea), una pianta appartenente alla famiglia delle Rubiacee di cui ne esistono circa 80 varietà diverse, originaria dell’Africa orientale precisamente dell’Etiopia sud occidentale.
Ci sono molte leggende sulla scoperta e la diffusione del caffè, una di queste racconta della storia di un contadino e guardiano di capre, che un giorno si accorse che i suoi animali dopo aver mangiato delle bacche di alcune piante e arbusti dove pascolavano rimanevano svegli per tutta la notte, allora il contadino mise a bollire le bacche nell’acqua e assaggiò lui stesso la bevanda, accorgendosi degli effetti e dei benefici che essa apportava: spariva la sensazione di stanchezza e la mente era più lucida e sveglia.
Oltre ai benefici del caffè e alla diffusione della gustosa bevanda, nacquero le “coffee house”, luoghi di ritrovo e di incontro tipici della seconda metà del ‘600.
La prima coffee house fu inaugurata in Inghilterra nel 1652 a Oxford, mentre la prima città a dotarsi di caffè fu Venezia nel 1647, essendo uno dei principali porti commerciali di scambio con il mondo arabo. In seguito nella seconda meta del XVIII secolo, in tutti i porti e città europee ci fu una vera e propria esplosione della diffusione del caffè. Alla fine del ‘700 Vienna contava già ben 80 coffe house e Parigi ne contava addirittura 800!
Le coffee house non erano solo un posto dove si sorseggiava il caffè, erano luoghi che creavano un momento di incontro, di scambi culturali e sociali. Oltre a essere un centro di svago e di divertimento, rappresentavano un vero e proprio luogo di libertà di espressione: si discuteva di argomenti politici, di scienza, di idee, si scambiavano informazioni, si ospitavano dibattiti e convegni di importanti autori e corporazioni del tempo.
Si venne a creare una vera e propria cultura del caffè, in cui la bevanda veniva, ad un certo punto, messa in secondo piano. In principio i locali erano aperti a tutti dove anche le donne potevano entrare, bastava pagare il costo della tazza del caffè, ma erano maggiormente frequentati dalla classe borghese.
Oggi il caffè lo sorseggiamo in piedi, da soli e velocemente, seduti in un tavolino di un bar, a casa davanti a un computer o in compagnia di amici e parenti, lo usiamo come momento di relax o di incontro e scambio di chiacchiere con amici o parenti.
Il caffè ormai in un momento di pausa da soli o con amici durante una discussione importante è un momento che definisce la routine di tutti i giorni.
Difficile farne a meno!
Stefania Lo Sicco