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Le droghe ieri e oggi

ATTUALITA'

Le droghe sono sempre esistite, nonostante molti dicano che siano un’invenzione moderna, e sono state utilizzate dagli uomini fin dalla notte dei tempi in diversi ambiti: per esempio, gli antichi sciamani ne facevano uso per svolgere rituali religiosi oppure per rendere più sopportabile il dolore (particolarmente utili a questo scopo sono la marijuana e l’oppio) o ancora per avere più energie e non sentire la stanchezza.

Già gli Assiri e gli antichi Egizi coltivavano il papavero per ottenerne l’oppio.  Infatti gli archeologi hanno scoperto un rotolo egiziano che  consigliava di usare l’oppio per calmare il pianto dei bambini.

I Greci, durante le feste religiose, utilizzavano delle bevande a base di piante allucinogene così come gli Aztechi e i Maya che prendevano il peyote durante i riti sciamanici.

Gli Incas, invece, masticavano le foglie di coca per accelerare il loro respiro e contrastare gli effetti dell’aria rarefatta della montagna, ma, con l’arrivo dei conquistadores spagnoli, furono costretti a consumarle per essere più facilmente controllati e sfruttati durante i lavori forzati nelle miniere.  Quindi la cocaina si diffuse in Europa e nell’Ottocento venne considerata un valido farmaco senza dare peso ai terribili effetti provocati dal suo uso, effetti che potevano condurre alla morte.

Nel XX secolo l’abuso di droghe si è purtroppo diffuso in tutti i livelli della società e solo raramente per motivi terapeutici. Ma chi sono oggi i consumatori di stupefacenti? E perché, nonostante si conoscano le terribili conseguenze causate da queste sostanze, molti continuano a farne uso?

I motivi sono molteplici, così come sono di vario genere coloro che cadono nella trappola della dipendenza da droga: alcune classi di lavoratori (operai, medici, professionisti) si drogano per non sentire la stanchezza e lo stress o anche per semplice divertimento; i giovani lo fanno per essere accettati dal gruppo o per sfuggire, anche se in maniera solo virtuale, a un drammatico contesto familiare o semplicemente perché così vuole la moda.

Spesso, infatti, si fa uso di droghe per emulare i propri idoli. Ciò è particolarmente evidente nel mondo della musica in cui molti autori usano le sostanze stupefacenti per avere una migliore ispirazione nella composizione dei testi o delle musiche (addirittura si pensa che le droghe abbiano favorito la nascita di alcuni generi musicali: per esempio, l’anfetamina, sostanza stimolante, avrebbe ispirato i ritmi martellanti della musica techno,  l’ecstasy e l’MDMA sarebbero collegati alla house) e i loro fan li imitano, specialmente quando ascoltano le canzoni dei loro miti, per potenziare le loro percezioni sensoriali, senza pensare che molte star, come Jimi Hendrix, Michael Jackons, Amy Whinehouse, Jim Morrison e altri, hanno perso la vita perché tossicodipendenti.

Nonostante la fine di questi grandi artisti, molti cantanti continuano a utilizzare sostanze nocive e in particolare, negli ultimi anni,  tra i rapper americani si è diffusa una nuova droga, la lean o purple drank (la droga viola) che si può produrre in casa, mescolando lo sciroppo per la tosse, che contiene codeina, con una qualunque bevanda gassata. Il sapore dolce del composto lo rende molto pericoloso, poiché, essendo gradevole, viene consumato facilmente anche da chi non ha mai fatto uso di sostanze illegali. Ma gli effetti sono tutt’altro che gradevoli, anche perché la lean è spesso usata con alcool o con marijuana per potenziarne gli effetti psicotropi. Dopo un primo momento di euforia, la purple drunk provoca infatti disabilità motoria, letargia, sonnolenza, una sensazione dissociativa da tutte le altre parti del corpo, paranoia, agitazione e infine può condurre alla morte per arresto cardiaco o per soffocamento, perché la codeina asciuga le secrezioni e può causare un’insufficienza respiratoria. E così, a causa di questo mix mortale, molti rapper, come Juice wrld, DJ Screw, Fredo Montana, sono deceduti.

In conclusione, le droghe sono tutte dannose, come dimostra la seconda parte di questo articolo in cui sono esposti gli effetti deleteri derivanti dall’uso delle sostanze stupefacenti, e non servono a vivere meglio o a superare gli ostacoli che l’esistenza ci pone davanti.  Godiamoci piuttosto la vita così come è, con le sue difficoltà, ma anche con le sue gioie, grandi e piccole, non lasciamoci anestetizzare da una felicità effimera e illusoria che conduce in un baratro da cui è difficilissimo tirarsi fuori e in fondo al quale c’è solo solitudine e morte.

Manfredi Miani

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