cotognata

La cotognata siciliana

RICETTE

La cotognata siciliana racchiude il sapore della  tradizione. Durante l’autunno è  uso preparare mostarde e cotogne, che poi si consumano fino alle festività natalizie. Per  la Festa dei morti  è diffusa l’usanza di regalare la cotognata ai bambini: un “dolce” modo per ricordare i cari che non ci sono più.

La mela cotogna era coltivata già dai Babilonesi, è originaria delle zone del Mar Caspio dove nasce spontaneamente. Il pomo del cotogno veniva considerato frutto caro ad Afrodite e, infatti, a quanto sostiene Plutarco, le donne erano invitate a mangiarlo in occasione della prima notte di nozze per favorire la fertilità. Sia i Romani che i Greci lo consumavano crudo col miele oppure ne facevano un gustoso sidro, utilizzandone la polpa, anche, come antiveleno. Il suo nome Cydonia è quello di una località dell’isola di Creta, da cui si pensa provenga ma, per il colore e la durezza, veniva anche chiamato Chrysomelon, il famoso pomo d’oro della mitologia.

Grazie all’elevato contenuto di pectina, è un addensante naturale per preparare gelatine e marmellate. Una merenda d’altri tempi consisteva nel tagliare la cotognata  a quadrati che venivano avvolti nella carta oleata: era l’ideale per uno spuntino goloso. Di colore rosso bruno, dalla consistenza gelatinosa, morbida, profumata e dolce, è abbinata, come marmellata, spesso, sia a dei formaggi freschi acidi, sia a secondi di carne.

Per chiudere un’altra curiosità: essendo la mela cotogna molto profumata e dall’odore persistente, una volta veniva usata dalle nonne per profumare gli armadi e la biancheria.

La preparazione della cotognata è facile e richiede 20 minuti, il costo è medio.

Ingredienti

-1kg  di polpa di mele cotogne.

-700 g di zucchero.

-Succo di due limoni.

-Due   bustine di vaniglia.

Preparazione

Iniziamo lavando con cura le nostre  mele cotogne e le asciughiamo con un panno in modo da rimuovere la peluria, per poi sciacquare  sotto l’acqua corrente.

Dopo sistemare le mele cotogne in una casseruola, coprirle  con l’acqua fino a metà,  farle cuocere fino a quando si saranno ammorbidite. Poi  tirarle fuori dall’acqua con un mestolo forato per conservare l’acqua di cottura: che può essere consumata come una tisana disintossicante.

In seguito tagliare le mele cotogne senza sbucciarle, eliminando il torsolo, il picciolo, i semi e le  parti brutte, se ce ne sono. Raccogliere le mele nel mixer e frullare.

Mettere la polpa ottenuta in una casseruola e sul fuoco insieme allo zucchero, la vanillina  e il succo di limone; mescolare il composto fino a quando diventerà denso, dovrà essere più asciutto della classica marmellata.

Quindi oliare una pirofila, versare il composto, livellarlo e lasciarlo raffreddare e asciugare per un giorno (24 ore). Trascorso il tempo,  capovolgere la pirofila con la cotognata già rassodata in un vassoio ricoperto con la carta forno;  tagliarle a cubetti o utilizzare delle formine a piacere. Lasciare asciugare per qualche giorno, girando le formine o i cubetti almeno una volta al giorno per facilitare l’asciugatura.

Confettura di mele cotogne

Per preparare la confettura, bisogna fermare la cottura delle mele quando il composto raggiunge la consistenza giusta della marmellata.

Invasare la confettura di mele cotogne calda, chiuderla subito e capovolgerla per 10 minuti,  dopo conservarla in dispensa.

Prima di consumare la nostra confettura dobbiamo farla riposare almeno 20 giorni, successivamente una volta aperto il barattolo  conservare in frigorifero.

Chiara Cascino

 

 

 

Fonti

-GialloZafferano, la  cucina di Rosalba

– siciliafan

-ilsicilia.it

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