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IL SETTORE DELLE STOVIGLIE MONOUSO – DAL PROFITTO AL VALORE CONDIVISO

AMBIENTE, ECONOMIA

Attualmente, lungo le coste del Mediterraneo, per ogni 100 metri di spiaggia sono presenti circa 968 rifiuti, l’81% dei quali è costituito da plastica. Inoltre, secondo gli studi effettuati da “Legambiente”, in ogni 100 metri di costa sono presenti circa 34 stoviglie di plastica monouso (piatti, bicchieri, posate …)

Ma come sono finiti tutti questi rifiuti nei nostri mari?

La risposta è semplice: provengono dai fiumi che attraversano le città o dagli scarichi fognari non depurati dove giunge tutto ciò che l’uomo spesso butta nel wc come se questo fosse una pattumiera. Carta, cotton fioc, lenti a contatto e tanto altro finiscono nei nostri mari con un impatto estremamente negativo sull’ambiente, perché rovinano gli splendidi fondali marini che madre natura ci ha donato e, inoltre, vengono ingeriti dai pesci che poi saranno pescati e serviti nei piatti insieme al loro pericolosissimo contenuto di microplastiche.

Fortunatamente questo problema ha attirato l’attenzione di molti consumatori che hanno cominciato a boicottare le plastiche monouso. Inoltre la direttiva 2019/904 dell’Unione Europea (la SUPSingle Use plastics) impone agli stati membri di vietare l’utilizzo della plastica monouso entro il 3 luglio 2021.

Questa nuova sensibilità per l’ambiente ha però danneggiato molte aziende che lavoravano la plastica. Così è accaduto alla fabbrica italiana di mollette ferma-biancheria “Fabbrica Pinze Schio srl”, specializzata nella lavorazione del materiale plastico.

Negli anni ’90, infatti, a causa della diffusione delle prime idee ecologiste e della concorrenza asiatica, l’impresa ha attraversato un periodo di difficoltà economiche che l’hanno spinta a cercare nuove strade per lo sviluppo dell’azienda.

Negli anni 2000 una possibilità di innovazione viene individuata nell’utilizzo di materie plastiche riciclate.

Nasce così la linea “Ecozema” creata in collaborazione con la “Novamont”, impresa situata a Novara, famosa in tutto il mondo per la produzione di bioplastiche biodegradabili e compostabili.

Ecozema è, per l’appunto, una linea di prodotti per catering monouso, biodegradabili e compostabili, realizzati con biopolimeri e fibre vegetali. Tali prodotti, a fine vita, possono essere trasformati, attraverso il riciclaggio organico, in compostaggio da utilizzare per fertilizzare il terreno da cui nasceranno nuove piante che permetteranno di produrre nuove materie prime, chiudendo così il circolo virtuoso.

Il successo di questi prodotti è stato immediato: l’azienda è diventata molto famosa non solo in Italia, ma in tutto il mondo ed è riuscita ad essere presente, con le sue stoviglie eco-compatibili e conformi agli standard europei, sia alle Olimpiadi di Londra del 2012 sia ad Expo Milano 2015, battendo così la concorrenza asiatica che invece offriva stoviglie monouso non compostabili.

Inoltre il fatturato da negativo è diventato positivo ed è in costante crescita.

L’impresa oggi cerca di divulgare le buone pratiche e gli stili di vita sostenibili con azioni concrete: per esempio, fornisce al Sacro Convento di Assisi i suoi prodotti monouso biodegradabili e compostabili da utilizzare per il food service in occasione di eventi e iniziative.

L’esperienza dell’azienda Fabbrica Pinze Schio srl ci insegna, quindi, che è possibile massimizzare il profitto e contemporaneamente adottare comportamenti responsabili nei confronti dell’ambiente in modo che non si debba più scegliere tra l’economia e la salvaguardia della nostra Terra.

Alessio Bruno

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