Giornata internazionale delle persone con disabilità: non solo ieri…
La Giornata internazionale delle persone con disabilità è stata proclamata nel 1981 con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili, ribadendo il principio di uguaglianza e la necessità di garantire loro la piena ed effettiva partecipazione alla sfera politica, economica e sociale.
Dal luglio del 1993, il 3 dicembre è diventato anche Giornata Europea delle Persone con Disabilità, come voluto dalla Commissione Europea, in accordo con le Nazioni Unite.
Anche l’Agenda 2030 sottolinea l’importanza di non lasciare nessuno indietro, riservando particolare attenzione alle persone con disabilità, rimuovendo gli ostacoli architettonici, culturali e sociali, potenziando il Servizio Sanitario nazionale e le strutture sociali per una reale fruizione dei servizi da parte di tutte le persone.
Le persone con disabilità hanno molti più problemi di quanto generalmente si immagini. Risentono maggiormente delle carenze sanitarie, hanno minore accesso all’istruzione, minori opportunità economiche e tassi di povertà più alti rispetto alle persone senza disabilità per la carenza di servizi per le loro cure. E sono molto più a rischio di violenza: la probabilità che i bambini e gli adulti con disabilità subiscano violenze è di quattro volte maggiore rispetto alle persone non disabili e i fattori di rischio derivano da stigma, discriminazione e ignoranza, così come dalla mancanza di sostegno sociale per coloro che si prendono cura di loro.
In questo periodo di pandemia, le difficoltà dei ragazzi disabili sono ovviamente ancora maggiori. Per sostenerli, la nostra scuola offre un tipo di didattica programmata in base al tipo di problema degli studenti. Ad esempio, chi ha difficoltà a concentrarsi o ha bisogno di una mano con gli studi o da solo a casa non ce la fa, nemmeno per un breve periodo, nel rispetto delle norme di sicurezza può recarsi a scuola e, con l’aiuto degli insegnanti di sostegno, può tranquillamente praticare gli studi. Inoltre, si organizzano in piccoli gruppi delle attività sportive sicure, adatte alle esigenze di tutti. Quando facciamo didattica a distanza, questi nostri compagni, con l’aiuto dei docenti, si collegano con noi da scuola per salutarci; per me è un bellissimo momento, perché capisco che davvero siamo importanti per loro e sento quanto io gli sia affezionata ; ogni giorno, affrontando le loro difficoltà, ci insegnano ad amare la vita e a valorizzare gli altri come risorsa. Non dovremmo ricordarci di tutto questo solo il 3 dicembre, ma ogni giorno, dando una mano e portando felicità a queste persone.
“Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo” (Papa Francesco).
Roberta Russo