Il 20 Dicembre si festeggia la giornata internazionale della solidarietà  umana, istituita ufficialmente nel 2005  dall’Assemblea Generale della Nazioni Unite, che riconosce la solidarietà  umana come uno dei valori fondamentali e universali  alla base delle relazioni tra i popoli.

Questo giorno serve per ricordare a tutti l’importanza della solidarietà per il raggiungimento degli accordi internazionali e lo sviluppo sociale.

Nonostante i passi avanti, ancora oggi esistono grandi disparità tra singoli paesi ma anche all’interno di essi stessi, soprattutto nei paesi più poveri considerati il Sud del mondo.

Nel 2002 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito anche il Fondo Mondiale per la Solidarietà con l’obiettivo di sradicare la povertà e promuovere lo sviluppo umano e sociale nei paesi in via di sviluppo, in particolare tra i segmenti più poveri della popolazione. Per individuare i paesi più bisognosi si ricorre all’Indice di Sviluppo Umano (ISU)

Ma che cosa è l’indice di sviluppo umano?

Semplicemente è una misura che riassume gli standard raggiunti dai diversi paesi in tre dimensioni chiave dello sviluppo umano, a cui è connesso un indicatore in grado di dare una misura alla dimensione stessa.

Le tre dimensioni sono le seguenti:

1. Aspettativa di vita: la possibilità di condurre una vita lunga e sana, misurata attraverso la speranza di vita alla nascita;
2. Il livello di istruzione;

• Avere uno standard di vita decente, misurato attraverso il PIL pro capite medio.

Sulla base del calcolo della media geometrica dei suddetti indici, viene costruita una classifica dei paesi, dal più al meno sviluppato, secondo la quale, attualmente, l’ISU è in crescita in quasi tutti i paesi tranne in Libia, Siria, Sud Sudan, Venezuela e Yemen.

Il paese più sviluppato del mondo è la Norvegia (ISU 0,954 in crescita dello 0,16% dal 2010 al 2018), seguita da Svizzera, Irlanda, Hong Kong, Germania, mentre il paese meno sviluppato del mondo è il Niger ( ISU 0,377 in crescita dello 2,09 % dal 2010 al 2018).

Per cercare di aiutare i paesi più in difficoltà, innanzitutto, è necessario far crescere nelle persone quello spirito di solidarietà umana verso altri stati/ paesi del mondo.

Se non c’è solidarietà fra noi essere umani si possono fare ben poche cose. Se non si lavora per costruire un rapporto di fratellanza e di assistenza reciproca che unisce i membri di un gruppo, come la parola stessa Solidarietà ci indica nella sua etimologia, dal francese solidarieté, dall’aggettivo italiano solidario, variante desueta di  solidale:

“La solidarietà è il sostegno reciproco, al modo in cui ogni parte di un solido è retta e tenuta salda da tutte le altre: nessuna si ritrova sola nel vuoto. La solidarietà è quindi la compattezza del corpo sociale, il suo essere massiccio – e ci spiega che la forza di un corpo sta nella sua coesione. Coesione che si esprime innanzitutto nella mutua assistenza, in una fratellanza che scaturisce dalla coscienza di far parte di un uno. Quando non ci curiamo di qualcuno che sta male o è in difficoltà – càpita -, ecco che nel solido si apre una crepa: una sola, una crepa da nulla. Ma di crepa in crepa il corpo si indebolisce, le fenditure si allargano fino a renderlo fragilissimo, incoerente – che perde pezzi, fra i quali ci siamo anche noi. Il modo in cui questa parola viene usata ci dice che è l’aiuto il cemento del corpo in cui viviamo, il venirsi incontro nella partecipazione di un destino comune in cui nessuno dovrebbe essere lasciato indietro o dimenticato: una società solidale è una società solida. (E pare che sia un valore di un certo rilevo, da qualche milione di anni a questa parte.)” (https://unaparolaalgiorno.it/significato/solidarietà)

La solidarietà umana  è più di un semplice valore, è quella cosa che anche con piccoli può far cambiare  un’intera giornata e renderti felice anche con poco ed è  quello che ci rende umani.

Chiara Cascino

Fonti

-Eugenia Pisani , lenius

-croce rossa italiana

-lifegate

-centrodirittiumani.it

-occhionotizie.it

-una parola al giorno

-lemma solidarietà –rai cultura