Giochi olimpici invernali di Pechino 2022
Tra le tante cose belle che la vita ci offre, un posto particolare, secondo me, merita lo sport che infatti vanta un gran numero di appassionati in tutto il mondo. L’evento sportivo più importante e più seguito è rappresentato dalle Olimpiadi, l’insieme delle competizioni sportive che si svolge ogni quattro anni, in una città di volta in volta diversa, sotto l’egida del CIO (Comité International Olympiquee) e che riunisce atleti provenienti da quasi tutti i Paesi della Terra.
Le prime Olimpiadi risalgono al 776 a.C. e furono istituite ad Olimpia in onore dell’eroe greco Pelope. In seguito i Giochi Olimpici, disputati ogni quattro anni per venerare il dio Zeus e aperti a tutti i Greci, superarono in popolarità e prestigio tutti gli altri giochi panellenici tanto che, per permettere a tutte le città elleniche la partecipazione a queste competizioni, durante le Olimpiadi le guerre venivano sospese. Nel IV sec. d.C., periodo del definitivo tramonto delle tradizioni classiche, l’imperatore Teodosio impose la fine dei Giochi.
Alla fine del XIX secolo, il francese de Coubertin propose di far rivivere lo spirito dei giochi sacri dell’antichità e, sulla scia delle recenti scoperte delle rovine di Olimpia, durante un congresso internazionale alla Sorbona di Parigi, si stabilì che nel 1896, ad Atene, si sarebbero svolte le prime Olimpiadi dell’era moderna i cui valori sarebbero stati il rispetto, la lealtà, la promozione della pace e della fratellanza tra i popoli, il fair play.
Da allora i Giochi si sono svolti ininterrottamente ogni quattro anni con due uniche sospensioni causate dalle guerre mondiali.
La fortuna dei Giochi Olimpici spinse il CIO ad organizzare, nel 1924, a Chamonix, le prime Olimpiadi invernali che però vennero accolte tiepidamente dal pubblico: sui giornali italiani l’apertura dei Giochi venne annunciata con un solo articolo sulla Gazzetta dello Sport. Eppure gli atleti azzurri furono molto acclamati, perché tra il pubblico vi erano molti Italiani e i Francesi accolsero con simpatia i cugini d’Oltralpe. Gli unici entusiasti per il nuovo evento sportivo furono i Paesi del Nord Europa e dell’America settentrionale e gli abitanti delle Alpi.
Da allora, a poco a poco, anche gli sport invernali sono entrati nel cuore del pubblico e le Olimpiadi invernali 2022, svoltesi a Pechino dal 4 al 20 febbraio, hanno registrato un record di ascolti in tutti i canali televisivi.
La nazione che ha conquistato il primo posto della classifica generale è stata la Norvegia; l’Italia è arrivata tredicesima con 17 medaglie. Potrebbe sembrare un risultato modesto, specialmente se confrontato con le 40 medaglie ottenute nell’estate del 2021 durante le Olimpiadi di Tokio nelle quali si sono distinti sia atleti già affermati, come Federica Pellegrini, la grandissima campionessa di nuoto che a 33 anni è riuscita a vincere una medaglia d’oro e una d’argento, sia giovani promesse dello sport azzurro come Marcell Jacobs, medaglia d’oro nei 100 metri piani e nella staffetta 4×100, e Gianmarco Tamberi, primo nel salto in alto. Ma, per l’Italia, l’esito dei Giochi di Pechino è da record: solo nelle Olimpiadi di Lillehammer del 1994 la squadra italiana ha collezionato più trionfi (20 medaglie).
In particolare, a Pechino l’Italia ha vinto 2 medaglie d’oro (500 m dello short track e doppio misto del curling), 7 d’argento (3.000 m del pattinaggio di velocità, staffetta mista dello short track, slalom gigante femminile, sprint TL dello sci di fondo, doppio misto di snowboard, discesa libera e 1.500 m dello short track) e 8 di bronzo (slittino, snowboard cross, 10.000 m del pattinaggio di velocità, sprint 7,5 km di biathlon, discesa libera, staffetta maschile 5.000 m dello short track, combinata di sci alpino e mass start del pattinaggio di velocità), compiendo talvolta delle vere e proprie imprese storiche come la straordinaria vittoria conquistata da Stefania Constantini e Amos Mosaner nella combattuta finale di curling contro la Norvegia. La coppia tricolore nel corso delle Olimpiadi ha inanellato undici successi su undici partite, facendo scoppiare la “curling mania”: a Milano, nel mese di febbraio, più di 100 persone si sono iscritte ai corsi per l’insegnamento di questo sport che fino ad ora contava solo 330 praticanti in tutta Italia. Ma la vittoria più emozionante è stata quella di Sofia Goggia, la sciatrice che non avrebbe dovuto partecipare ai Giochi a causa di un grave infortunio che, nel mese di gennaio, le aveva procurato un trauma distorsivo al ginocchio. Grazie però a un duro lavoro di riabilitazione e alla sua tenacia, la Goggia è riuscita a gareggiare e a conquistare una sorprendente medaglia d’argento.
L’appuntamento è adesso per il 2026 quando le Olimpiadi, dopo vent’anni, torneranno in Italia: si svolgeranno infatti tra Milano e Cortina. L’evento costituirà sicuramente un’opportunità di rilancio per tutta l’Italia dopo i duri anni della pandemia di Covid-19 e sarà anche un’occasione per ribadire la fratellanza tra gli uomini di tutte le nazioni a dispetto dei tremendi venti di guerra che per ora spirano sull’Europa.
Carlo Dinatale