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CHI PIANTA UN ALBERO TROVA UN TESORO

ALMANACCO, AMBIENTE

Immagine in evidenza di Francesco Milianta

Gli alberi sono i polmoni del mondo e per questo vanno protetti.

Il 21 Novembre si celebra la Giornata nazionale degli alberi. E’ stata istituita dal Ministero dell’Ambiente ed è regolata da una legge entrata in vigore nel 2013.

Lo scopo di questa festività è promuovere la tutela dell’ambiente in generale e soprattutto la valorizzazione degli alberi.

Nel 2015 è nata l’iniziativa di forestazione urbana “Alberi per il Futuro”, creata per dar vita a nuove fasce boschive e boschi urbani e per potenziare parchi già esistenti; in effetti, dal 2015 ad oggi sono stati piantati 40.000 alberi e arbusti autoctoni di ogni regione in oltre 200 città italiane. In genere in questa giornata si organizzano eventi e manifestazioni, incontri per conoscere meglio le piante e laboratori creativi, o magari semplicemente delle passeggiate nel verde.

Grazie ai loro processi di respirazione e fotosintesi, gli alberi aiutano a combattere il riscaldamento climatico, assorbendo l’anidride carbonica, e contribuiscono alla pulizia dell’aria, incamerando inquinanti come ozono, ossidi di nitrogeno e biossidi di zolfo.

Anche i privati cittadini possono contribuire alla riforestazione dell’Italia, piantando alberi e arbusti nei propri giardini.

Novembre è ancora un ottimo mese (tranne che nelle zone delle Alpi e dell’Alto Appennino) per le piantagioni di specie legnose: il clima fresco e spesso piovoso riduce il rischio di mancato attecchimento per calore e siccità, e la pianta ha modo di stabilizzare le radici durante i 4-5 mesi di riposo invernale che seguono la messa a dimora, pronta a ripartire con la primavera successiva.

In ogni caso, un albero o un arbusto va seguito con cura per i dodici mesi successivi all’impianto, in quanto può richiedere irrigazione, concimazione, eventuali potature e protezioni invernali; trascorso questo periodo, soprattutto se è una specie autoctona, procederà quasi sempre da solo, senza più bisogno di assidue attenzioni, ricambiando mille volte le cure che gli avremo dedicato.

di Sara Messina

 

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