Pier Paolo Pasolini

100 anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini

PERSONE E PERSONAGGI

Oggi ricorre il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo della letteratura e del cinema italiano.

Pier Paolo Pasolini, nasce a Bologna il 5 Marzo 1922 e muore il 2 Novembre 1975 in circostanze che ancora oggi lasciano l’amaro in bocca: assassinato.

Pasolini fa il suo debutto da poeta nel 1928, con un quaderno pieno di poesie e disegni.

Alle superiori dà il via ad un gruppo letterario di discussioni con Luciano Serra, Franco Farolfi, Ermes Parini e Fabio Mauri.

Giovanissimo si iscrive alla facoltà di Lettere dell’Università di Bologna. Da lì collabora nella scrittura de “Il Setaccio” che era il periodico del GIL bolognese, ovvero era una rivista ufficiale, il cui scopo era quello di formare i giovani italiani di quel tempo sotto il controllo del Partito Nazionale Fascista, periodico del Comando federale di Bologna della Gioventù italiana del Littorio.

Inizia a scrivere poesie in friulano ed in italiano, successivamente raccolte nel primo volume “Poesie e Casarsa”.

Sempre con gli amici letterati friulani, fonda l’Academiuta di lenga furlana”.

Durante la seconda guerra Mondiale si trasferisce a Versuta, dove insegna a ragazzi del ginnasio.

Nel 1947 si avvicina al Partito Comunista Italiano, collaborando al settimanale del PCI “Lotta e lavoro”.

Poi diventa segretario della sezione di San Giovanni di Casarsa, periodo in cui si impegna molto nella politica e scrive e disegna manifesti contro il costituito potere democristiano.

Nel1949, subisce una denuncia per corruzione, ammette le accuse, viene espulso dal Partito Comunista Italiano, perde il posto di lavoro, ed il suo bellissimo rapporto con la madre si rovina. Dopo questi avvenimenti, crede che la soluzione migliore sia quella di trasferirsi con la madre a Roma, ma purtroppo non fu così facile come si aspettava, soprattutto per gli anni che si vivevano. Ma si mise comunque a cercare lavoro, provando ad entrare nel  mondo del cinema e divenne correttore di bozze.

Grazie al poeta Vittori Clemente, trova lavoro come insegnante a Ciampino. Inizia a scrivere le antologie sulla poesia dialettale. Angioletti gli chiede di far parte della sezione letteraria del giornale radio, insieme a Carlo Emilio Gadda, Leone Piccioni e Giulio Cartaneo.

Così, nel 1954, si trasferisce a Monteverde Vecchio, smette di lavorare come insegnante per dedicarsi al suo primo volume di poesie dialettali “La meglio Gioventù”.

Nel 1955, viene pubblicato “Ragazzi di vita” da Garzanti, che diventa un successo, ma il giudizio della sinistra, soprattutto del PCI, è assolutamente negativo e viene anche descritto come un libro morboso e torbido.

Per tale motivo  fu censurato per un anno.

Pasolini vanta anche una grande filmografia, con i primi film degli anni’60 infatti viene valorizzata al massimo la carica positiva delle pulsioni vitali del popolo, esaltata come alternativa possibile alla spietatezza del capitalismo, collaborò al film “Le notti di Cabiria” di Fellini, con Sergio Citti e poi esordì come attore nel 1960 nel film “Il gobbo”.

Pier Paolo, nel 1961, realizza il suo primo film da regista soggettista, “Accattone”. L’anno seguente dirige “Mamma Roma” e così via per tutti gli anni ‘60; il suo ultimo film fu “Salo’ o le “120 giornate di Sodoma” del 1975.

Durante la seconda fase della sua produzione, Pasolini mette in discussione la letteratura, incapace di rispondere ai nuovi bisogni della società di massa; per questo egli ricorrerà al cinema che non è solamente uno strumento alternativo alla letteratura, ma anche un modo di criticarla e rifiutarla.

Anti-sessantottino, anti-abortista, anti-modernità, Pier Paolo Pasolini ha incarnato nel ‘900, l’artista totale, il genio. Pasolini che è stato sì, tanto amato, ma anche tanto odiato per la sua sessualità.

Era uno scrittore come pochi che dava l’impressione di scrivere “di getto”, senza calcoli e ripensamenti, perchè dava importanza, non al dibattito, ma a ciò che stava dentro al suo doloroso sentimento del mondo. Per questo lo si ammirò come un unicum, più forte dello scandalo, dei vergognosi sarcasmi, delle inimicizie editoriali.

Nel 1973 scrive sul Corriere della sera con interventi e commenti sui problemi del Paese.

Successivamente pubblica una raccolta dei suoi interventi critici “Scritti corsari” e ripresenta in forma peculiare, la poesia friulana col titolo “La nuova gioventù”.

La notte del 2 Novembre 1975, i Carabinieri fermano un ragazzo diciassettenne su una macchina, che si rivelerà essere quella di Pasolini, nella stessa mattina viene ritrovato il corpo senza vita del poeta, sul litorale romano ad Ostia.

Finisce così la vita di uno dei più grandi scrittori neorealisti capace di fondere cinema, letteratura, pittura e musica.

Miriam Luisa Ben Cheikh

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