10 Dicembre – Giornata Mondiale dei Diritti Umani
“Negare alle persone i loro diritti umani significa sfidare la loro stessa umanità.”: così Nelson Mandela, uno dei più noti simboli della difesa dei diritti umani, si pronunciò sull’argomento che oggi è di grande attualità.
I Diritti Umani sono quei diritti inalienabili e riconosciuti ad ogni essere umano in quanto facente parte dell’umanità, senza differenze di sesso, razza, colore, lingua, nazionalità, età, classe, ideologia o religione. Si pensa spesso che tali diritti non fossero rispettati nei secoli passati, ma che oggi, grazie alla modernità del nostro modo di pensare, essi siano tutelati in ogni circostanza. Purtroppo non è così. Tutt’oggi migliaia di persone lottano per eliminare le discriminazioni e le disuguaglianze, migliaia di persone cercano di farsi sentire per denunciare la violazione dei diritti umani.
Gli Stati cominciarono a pensare al rispetto dell’essere umano alla fine Seconda Guerra Mondiale quando si prese coscienza delle terribili conseguenze del conflitto: cumuli di macerie fumanti, milioni di vittime e moltissime persone prive di casa o di cibo. Le immagini delle città bombardate e le prime testimonianze dei lager nazisti fecero riflettere molto e, dal 26 aprile al 26 giugno del 1945, i delegati di cinquanta Paesi si riunirono nella Conferenza di San Francisco per riesaminare e riscrivere gli accordi di Dumbarton Oaks: il risultato fu lo Statuto delle Nazioni Unite (o Carta di San Francisco) in cui per la prima volta un’organizzazione sovranazionale si impegnava a tutelare i diritti umani così violentemente calpestati durante il secondo conflitto mondiale. Successivamente la Commissione per i Diritti Umani decise di redigere il documento che divenne la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) con lo scopo di rendere il mondo un posto migliore in cui vivere, in cui l’essere umano venisse rispettato.
Ma quali sono i diritti umani? Si possono individuare cinque categorie che sono state ben descritte da Fabiana Fuschi e da Matilde Lombardi nell’articolo Diritti umani: storia e convenzioni ONU dalla Dichiarazione Universale a oggi (in www.osservatoriodiritti.it): i diritti civili che comprendono la libertà di opinione, di stampa, di espressione, l’uguaglianza di fronte alla legge e il diritto alla sicurezza personale; i diritti politici che “mirano a garantire l’equa partecipazione dei cittadini alla vita politica e alla gestione del potere da parte della pubblica amministrazione”; i diritti economici, sociali e culturali che “ includono il diritto al lavoro, il diritto di associazione, il diritto all’educazione ed il diritto all’assistenza sociale”. Oltre a queste categorie, recentemente si sono affermati quelli che le due autrici dell’articolo definiscono “diritti umani di terza generazione” che “comprendono i diritti che proteggono le categorie vulnerabili, come ad esempio le donne, le persone LGBTQI+, i bambini, le popolazioni indigene, i rifugiati ed i migranti, oltre al diritto alla pace, allo sviluppo, all’assistenza umanitaria ed alla protezione dell’ambiente”.
Oggi, come ogni anno, si festeggia la Giornata Mondiale dei Diritti Umani: infatti il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.
E’ bene ricordare ogni anno, in tutto il mondo, i valori di democrazia, diversità e tolleranza, perché purtroppo, nella nostra società i diritti umani vengono spesso calpestati: in tutti i continenti si registrano repressione, censura, discriminazione contro le donne, i bambini, i migranti e le minoranze, per non parlare delle guerre e degli attacchi all’ambiente. Solo pochi giorni fa, nel nostro Paese, una giornalista che stava svolgendo il proprio lavoro è stata molestata da alcuni tifosi; uno studente egiziano dell’Università di Bologna, Patrick Zaki, è stato per quasi due anni in detenzione preventiva in un carcere del Cairo solo per aver scritto un articolo non gradito al governo dell’Egitto; migliaia di disperati, che fuggono da guerre e siccità, affrontano viaggi spaventosi per trovare, alla fine del loro cammino, ostilità, muri o addirittura la morte.
E’ bene quindi ricordare, ogni 10 dicembre, che esistono gli strumenti per far rispettare la dignità umana, per cercare di rendere il mondo un posto migliore per tutti, perché non si può restare indifferenti quando l’umanità di una persona viene negata.
Riccardo Giovanni Palazzo